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La preparazione fisica nel TKD di Luigi Clemente
In questi ultimi anni la preparazione fisica in tutti gli sport si ‘ rivelata importantissima tanto da superare per importanza la tecnica o aspetti piu’ specifici.
Nel taekwondo in particolare,la differenza tra un atleta di buon livello e uno che milita in nazionale o in gruppi sportivi e’ proprio l’aspetto della preparazione fisica.
Difatti a parita’ di peso un atleta di livello nazionale ed internazionale risulta muscoloso ma allo stesso tempo alto e longilineo.
Noi tecnici di squadre intermedie cerchiamo di lavorare tra mille difficolta’ poiche’ gli allenamenti per motivi organizzativi si svolgono 3 volte la settimana e grazie alla volonta’ di qualche maestro appassionato si puo’ aggiungere la quarta.
La programmazione esalta gli aspetti generali ad inizio settembre o a fine agosto con allenamenti di resistenza come la corsa aerobica. Tale aspetto,pero’,e’ da subito, nel giro di un paio di settimane, tralasciato poiche’ non fondamentale nel taekwondo.
Per sviluppare la forza veloce,essenziale nel nostro sport, si deve allenare dapprima la forza massima, allenabile con macchinari isotonici come la pressa oppure con bilanceri effettuando l’esercizio principe per gli arti inferiori, quale e’ lo squat.
Dopo un paio di settimane dedicate a questo aspetto si comincia a balzare, saltare con esercizi di squat jump, saltelli a gambe divaricate e altro, per sviluppare l’esplosivita’ muscolare.
Tutto questo serve alla fine per imprimere al calcio una forza importante in un tempo rapidissimo.
Un altro aspetto allenabile durante il periodo di preparazione e’ la resistenza lattacida, la quale risulta indispensabile per gestire un combattimento di tre round.
Lontano dalle gare si puo’ lavorare anche sulla pista di atletica compiendo dapprima gli 800 metri per poi lavorare sui 400 metri, coprendo tre\quattro volte la distanza ed agendo sul recupero che scende dai 5 minuti ai 2.
Piu’ vicino agli appuntamenti di gara il lavoro diventa piu’ specifico, si utilizzano i colpitori compiendo azioni di calci combinati dai 40 secondi fino al minuto e mezzo, oppure simulando combattimenti su compagni che reggono i colpitori; il metodo piu’ semplice e’ combattere con le corazze magari pian piano aumentando le riprese da tre a sei/sette ed aumentando la durata delle stesse; il lavoro di “lattato” va portato fino a 10 giorni prima della competizione.
Piu ci si avvicina alla gara piu’ si dedica tempo dapprima alla velocita’ di esecuzione e poi alla rapidita’ di reazione; fondamentale in questo frangente risulta utilizzare i colpitori magari aggiungendo uno stimolo soprattutto visivo; combinazioni di calci in attacco e difesa, utilizzando tecniche doppiate.
La risposta rapida ed adeguata ad uno stimolo, che puo’ essere il mostrare il colpitore, oppure un cambio di guardia o un passo nel lavoro con le corazze, e’ fondamentale nella imminenza della gara.
La programmazione della preparazione fisica e’ importantissima, si prepara una gara sulla carta almeno 5 settimane (mesociclo)da essa con un lavoro piu’ specifico e decrescente.
Dopo la competizione ci si allena con lo scopo di scaricare il lavoro effettuato nelle settimane prima e recuperare anche a livello psicologico.
Tra le varie gare ci sono momenti di “richiamo” alla forza o alla resistenza.
Concludiamo dicendo che anche nelle competizioni di poomse risulta importantissimo il lavoro muscolare e soprattutto di forza isometrica.
Detto questo auguro buon lavoro a tutti, i ricordatevi che prima o poi una persona che si alunna molto e bene ottiene dei risultati non sperati…